Fuori concorso
NB Siro Viérin non è stato ammesso al concorso per documentazione incompleta. I bozzetti sono stati comunque acquisiti dalla Comunità Montana e sono quindi presentati fuori concorso nella esposizione virtuale.
Siro Viérin
L’opera verrà realizzata su panelli di legno di pino cembro, assemblati,
dello spessore di 6 cm.
La tecnica utilizzata per la lavorazione sarà quella del bassorilievo
con alcune parti traforate. I bassorilievi verranno dipinti con colori ad
acque ed infine con una impermeabilizzazione opaca.
Il riquadro murale su cui verrà applicata l’opera verrà
precedentemente dipinto con un colore di sfondo adatto a far risaltare la scultura.
Ogni bassorilievo dai contorni irregolari avrà una misura di circa 2
metri X 5,20 metri e il colore di sfondo del riquadro murale farà da
cornice.
Pannello lato nord
Il primo pannello rappresenta una delle tradizioni più sentite che
accomuna tutti i paesi della Comunità montana del Grand Combin,
è questo uno dei momenti forti della vita della comunità, il
Carnevale tipico della "Coumba Frèide". Le "Landzette"
che con i loro colori hanno un significato simbolico, "l’Ours"
simbolo della natura che si risveglia, "Lo Toc e la Tocca", la
"Gueudda", tutti i personaggi del carnevale e la gente del paese
inebriati di musica si fondono piacevolmente e condividono in allegria questo
patrimonio storico-culturale che appartiene a tutte le generazioni.
Pannello lato sud
Il secondo vuole invece raggruppare una sintesi di tutto ciò che
caratterizza il territorio: sport, lavoro, natura, tradizioni, ma soprattutto
l’uomo della montagna immerso nella realtà del mondo contadino,
rappresentato con forza ed efficacia nella fatica del lavoro quotidiano.
I personaggi così vissuti ed espressivi riflettono bene tutta la
fierezza del nostro popolo.
Le scene ed i soggetti rappresentati, intersecati tra di loro come in un collage dal grande impatto visivo, hanno l’obbiettivo di catturare l’attenzione e indurre l’osservatore a soffermarsi per scoprire e individuare i dettagli.
Cenni biografici
Siro Viérin vive e lavora a Saint Oyen (AO), dove ha aperto una scuola estiva di scultura
del legno.
Il bagaglio immaginifico di Siro Viérin cresce all’ombra della
statuaria lignea valdostana. Fin da bambino la sua curiosa voracità
visiva si alimenta alla vista delle opere esposte alle fiere artigiane che
si tengono in Val d’Aosta, come
lui ancora ama ricordare. Così come va fiero detta sua formazione di
autodidatta esperita attraverso l’emulazione e la copia. La sperimentazione
poi e l’affrancamento orgoglioso dai modelli ispiratori. Il lessico
iniziate al quale rimane tuttora fedele è quello contadino, i referenti
iconografici sono colti cioè nella realtà a lui circostante, a
lui più consueta. Non dimentica neppure Viérin che lo stimolo
a dedicarsi interamente all’attività artistica gli venne da un
corso di scultura seguito alla Scuota dì Agricoltura di Aosta e dai successivi
tre anni di studio presso il prof. Rolando Robino.
Le sue opere nascono attingendo dal substrato culturale locale, recuperando
quanto delle tradizioni ancora sussiste e salvando alta memoria quanto già
si è perso. Non è diminutivo parlare allora di un’accorata
adesione agli stilemi dell’artigianato, se intendiamo in tal senso il
recupero di una cultura stanziate capace di connaturare le forme artistiche
tanto da renderle identificabili e riconoscibili come appartenenti ad un
patrimonio linguistico e intellettuale comune. le sculture sono generate per
attenta e selettiva asportazione dì scaglie lignee e per calibrata e intensificata
addizione emotiva. Le sue opere, cioè, una volta finite godono dell’ampio
consenso di un pubblico che in esse identifica le proprie origini e la propria
tradizione lignea.
Dagli anni Ottanta si sono susseguite numerose mostre personali (Aosta, 1983)
e collettive nel territorio regionale (Aosta, Saint-Vincent, Gressan, Donnas)
e oltre confine: in Francia (Artes, Meysieu, Passy) e in Finlandia (Lathi, 1992).
Alcune fra le sue numerose opere sono state pubblicate su Arte italiana nel
mondo (Celit), Sculptures en bois de la Valée d’Aoste (Pheljna,
1987), Arte pastorale e artigianato tipico in Valle d’Aosta: i Protagonisti
(Pheljna, 1987), Sculptures en bois de la Valée d’Aoste: i Santi
(Pheljna, 1992).
Per approfondire si consulti il sito dell’artista.
(Testo estratto dalla documentazione di progetto).